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Potential applications of human saliva as diagnostic fluid

Le potenziali applicazioni della saliva umana come fluido diagnostico

M. Castagnola, P.M. Picciotti1, I. Messana2, C. Fanali1, A. Fiorita1, T. Cabras1, L. Calò1, E. Pisano2, G.C. Passali1, F. Iavarone, G. Paludetti1, E. Scarano1

Istituto di Biochimica e Biochimica Clinica, Università Cattolica, Rome, Italy; 1 Istituto di Otorinolaringoiatria, Università Cattolica, Rome, Italy; 2 Sezione di Biomedicina del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente, Università di Cagliari, Italy

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Summary

The use of human saliva as a diagnostic and prognostic fluid has until recently been somewhat disregarded. Although sample collection is non-invasive, physiological and genetic variations were largely responsible for its infrequent application in the past. Recently, several proteomic studies contributed to partial elucidation of the salivary proteome (more than 2400 protein components have been characterized), both in terms of composition, contributions to whole saliva and genetic/physiological variability. On this basis, is not too optimistic to believe that in the near future human saliva could become a relevant diagnostic fluid. In this review, the characterization by proteomic approaches of new salivary markers in oncology, head and neck carcinoma (oral cavity, oropharynx, larynx, and salivary glands), breast and gastric cancers, salivary gland function and disease, Sjögren syndrome, systemic sclerosis, dental and gingival pathology, systemic, psychiatric and neurological diseases, is described.

Riassunto

L’uso della saliva umana come fluido corporeo diagnostico e prognostico è stato fino a poco tempo fa ignorato. Sebbene la metodica di raccolta salivare sia non invasiva, variabili fisiologiche e genetiche sono state considerate nel passato responsabili della scarsa applicabilità clinica del fluido salivare. Recentemente differenti studi proteomici hanno contribuito ad una parziale rappresentazione della proteomica salivare (finora sono state caratterizzate più di 2400 proteine), per quanto riguarda la composizione dell’intera saliva differenti studi sono stati condotti in relazione alla variabilità genetica e fisiologica. Alla luce di questi dati, non è troppo ottimistico pensare che nel futuro prossimo la saliva possa diventare un importante fluido diagnostico. In questa review, è stata descritta la caratterizzazione dell’approccio proteomico per identificare nuovi marker in oncologia, in particolare nei tumori maligni del distretto testa-collo (cavità orale, orofaringe, laringe e ghiandole salivari), della mammella e dello stomaco, nella patologie delle ghiandole salivari, nella sindrome di Sjogren, nella sclerosi sistemica, nelle patologie odontoiatriche incluse le parodontopatie, nelle malattie sistemiche, psichiatriche e neurologiche.